Energia dall'idrogeno: il sogno inizia a Fusina
24/08/2009
Doppio traguardo per la centrale a idrogeno realizzata da Enel a Fusina. A distanza di pochi giorni dall'entrata in servizio della nuova conduttura di trasporto dell'idrogeno fornito da Polimeri Europa (Eni), infatti, è stato avviato con successo il funzionamento 100% a idrogeno dell'impianto.La prima immissione in rete dell'energia prodotta e il corretto funzionamento dell'impianto, spiega Enel, rappresenta un ottimo risultato tecnologico, se si considera che mai era stato testato un impianto di questo tipo e che anche il combustore utilizzato è un modello esclusivo, sviluppato per questo progetto dalla Ricerca di Enel in collaborazione con General Eletric Oil&Gas- Nuovo Pignone.
La centrale a idrogeno di Fusina ha una potenza di 12 MW, più altri 4 Mw generati dall'uso, nell'impianto a carbone già esistente, dei gas caldi prodotti dalla turbina alimentata a idrogeno.
L'energia che verrà prodotta, pari a 60 milioni di kilowattora l'anno, soddisferà il fabbisogno giornaliero di 20.000 famiglie e nello stesso tempo eviterà l'emissione in atmosfera di oltre 17.000 tonnellate di anidride carbonica (CO2).
Questo tipo di impianto, primo al mondo, è stato localizzato nell'area della centrale Enel "Andrea Palladio" proprio per la disponibilità nella zona di idrogeno, generato come sotto prodotto di alcuni cicli produttivi presenti nell'adiacente Petrolchimico di Porto Marghera (Venezia).
La centrale è uno dei tanti progetti di Hydrogen Park, il Consorzio nato nel 2003 su iniziativa dell'Unione Industriali di Venezia, con il sostegno della Regione Veneto e del Ministero dell'Ambiente, allo scopo di promuovere nell'area di Porto Marghera lo sviluppo e le applicazioni delle tecnologie dell'idrogeno nel settore del trasporto e della generazione.
La centrale "Andrea Palladio" e' simbolo dell'impegno e della determinazione di Enel a vincere la sfida di produrre energia elettrica in abbondanza, a costi competitivi, nel rispetto dell'ambiente.
L'impianto di Fusina, oltre che per la centrale a idrogeno, si distingue, infatti, per la totale ambientalizzazione del proprio ciclo produttivo e per l'utilizzo, in piena sicurezza di 70.000 tonnellate annue di Cdr, combustibile derivato dalla raccolta differenziata e dal trattamento dei rifiuti solidi urbani. Utilizzato in sostituzione del carbone per alimentare le caldaie della centrale, risulta essere un metodo efficace per recuperare energia dai rifiuti evitando così il loro deposito in discarica.
